venerdì 25 gennaio 2013

La fiamma del peccato

Si fa presto: cinema piedi e... Tarantino. Nulla in contrario riguardo a quel ragazzaccio tutto preso da   cinefilia e american star system, ma l'essenza del fetish in pellicola per noi è Billy Wilder,un gigante imparagonabile. Perché non bastano due piedi, un ammiccamento, nemmeno un'immagine esplicita. Guardatevi uno dei capolavori del regista austriaco-americano: forse non ci sarà nemmeno un'immagine di sesso esplicito, ma verrete avvolti, immersi da una sensibilità, da una sensualità di puro fetish. Più che il contenuto è lo sguardo, questo è il segreto di Billy Wilder. Proponiamo come assaggio un capolavoro noir: La fiamma del peccato (1944).
Con il suo estro erotico, Wilder crea un'icona che ha fatto epoca, Barbara Stanwick, femme fatale, dai tratti torbidi ed irregolari, non bella, ma dalla fatalità trascinante, dall'acconciatura da urlo (e una cavigliera in cui il regista concentra tutto il suo feticismo, del resto Wilder come Hitchcock è il regista più feticista che esista, ancora di più che nel cinema più moderno, perchè sempre covato e represso). (Film Scoop
Non perdiamo di vista la dark lady Barbara StanwyckDovremo dedicarle un intero articolo perché questo piedino preso in mano dalla vittima è una scena che oltre ne La fiamma del peccato ricorre almeno in altri due film, come fosse divenuto una sorta di topos per il cinema di quegli anni. La sensualità sorprendente di questa donna non cessa di colpirci oggi, anzi il glamour vintage ci lascia senza fiato, come quegli uomini stregati da una cavigliera e frastornati, in ginocchi, ai suoi piedi.

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